L’OBSOLESCENZA BIOLOGICA PROGRAMMATA DEGLI ALBERI NEL COMUNE DI BOLOGNA
L’OBSOLESCENZA BIOLOGICA PROGRAMMATA DEGLI ALBERI NEL COMUNE DI BOLOGNA
Pubblichiamo questo documento che rappresenta la metodologia di sostituzione arborea, con affidamento d’incarico, perpetrata dal Comune di Bologna.
In sintesi si ammette che l’abbattimento degli alberi deve avvenire in modo sistematico attraverso una sorta di “obsolescenza biologica programmata”. Tutto ciò al fine di evitare che un albero possa raggiungere un’età tale da essere protetto dalle Belle Arti.
Le condizioni per cui un albero possa diventare pericoloso per l’incolumità diventano quindi precauzionali e non oggettive, eliminando il problema anzitempo anche se non si dovesse mai presentare.
Tutto questo viene infine giustificato dalla sostituzione con nuove alberature che, come abbiamo constatato, hanno una mortalità molto elevata per definirsi realmente compensative come vogliono farci credere.
Una Bologna Che Cambia considera questo modo di agire sbagliato e ne prende totalmente le distanze.
Alessandro Guidetti
Una Bologna che Cambia – UBCC
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Oggi siamo qui anche per denunciare che in questi giorni, in zona Corticella, sono state inviate più di 300 lettere di preavviso di espropri, funzionali alla realizzazione della linea verde del tram.
Le raccomandate di esproprio sono degli atti legali ai quali i cittadini devono rispondere entro 60 giorni. Inviate in pieno periodo estivo molte persone coinvolte troveranno serie difficoltà nel poter, in tempi celeri, avvalersi di professionisti anche solo per comprendere il contenuto e dover affrontare una situazione burocraticamente complessa.
La riduzione dei marciapiedi e l’eliminazione di parcheggi porteranno un danno economico alla zona coinvolta, anch’essa senza un’adeguata forma risarcitoria. Alcune attività sono costrette a dislocare in quanto private degli spazi necessari all’accoglienza dei clienti.
Inoltre, è bene sottolineare, come è già successo negli espropri per la linea rossa, che gli indennizzi corrisposti non sono assolutamente paragonabili al valore di mercato.
Tutto questo identifica come una politica chiamata “progressista” possa calpestare senza nessuna remora i diritti dei cittadini coinvolti dai loro progetti.
Una Bologna Che Cambia – UBCC
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